Fotogiornalismo: Robert Capa al Museo di Bassano del Grappa
I grandi conflitti del XX secolo nelle immagini del fotografo di Magnum Photos che con questa mostra celebra i 70 anni dalla sua fondazione ROMA - Un patrimonio fotografico enorme, quello che ci ha lasciato Robert Capa, eroe del fotogiornalismo di guerra, e non solo, punta di diamante della Magnum Photos. Un patrimonio enorme dal quale, con regolarità, si selezionatno immagini per allestire esposizioni sul grande fotografo. Anche Bassano del Grappa, In occasione di “Bassano Fotografia 2017 Oltre l’immagine” (16 settembre-5 novembre 2017), ne organizza una. Ed è sempre un piacere poter ammirare gli scatti ormai iconici di un grandissimo della fotografia. Questa volta, dal 16 settembre 2017 al 22 gennaio 2018, al Museo Civico di Bassano del Grappa, Robert Capa. Retrospective, porta circa 100 immagini in bianco e nero che ripercorrono i maggiori conflitti del XX secolo, dalla guerra civile spagnola (1936-1939) alla resistenza della Cina all’invasione giapponese (1938), dalla Seconda guerra mondiale (1941-1945) al primo conflitto arabo-israeliano (1948), fino alla guerra francese in Indocina (1954). A queste fotografie si aggiunge una serie di ritratti di amici e artisti tra cui Picasso, Bergman, Hemingway, Faulkner, Matisse. in collaborazione con Magnum Photos, la Casa dei Tre Oci e Manfrotto, la mostra è dedicata alle celebrazioni dei 70 anni dalla fondazione di Magnum Photos. La rassegna, curata da Chiara Casarin, direttore dei Musei Civici bassanesi, e Denis Curti, direttore artistico della Casa dei Tre Oci di Venezia, presenta 97 fotografie in bianco e nero, che il fotografo, fondatore di Magnum Photos nel 1947 insieme a Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David “Chim” Seymour e William Vandivert, ha scattato dal 1936 al 1954, anno della sua morte in Indocina, per una mina anti-uomo. L’esposizione si articola in 11 sezioni: Copenaghen 1932, Francia 1936-1939, Spagna 1936-1939, Cina 1938, Seconda guerra mondiale 1939-1945, Francia 1944, Germania 1945, Unione sovietica 1947, Israele 1948-1950, Indocina 1954, Ritratti, fotografie di amici e artisti (Gary Cooper, Ernest Hemingway, Ingrid Bergman, Pablo Picasso, Henri Matisse, Truman Capote, John Huston, William Faulkner, Capa stesso insieme a John Steinbeck, e infine un ritratto del fotografo scattato da Ruth Orkin nel 1951). All’interno del percorso il visitatore potrà ripercorrere la vita e il lavoro di Capa, sin dal suo primo incarico internazionale per l’agenzia berlinese Dephot, a Copenaghen nel 1932, per la conferenza di Trotskij. In mostra anche le fotografie delle tumultuose parate di Parigi del 1936 e della guerra civile in Spagna, nello stesso anno, cui la celebre rivista inglese Picture Post dedica un inserto di undici pagine con l'indimenticabile didascalia: "Il più grande fotografo di guerra al mondo: Robert Capa". A queste si aggiungono i reportages della resistenza della Cina all’invasione giapponese del 1938, della Seconda guerra mondiale, che Capa seguì sui diversi fronti di battaglia con le dense immagini della conquista della Sicilia e di Napoli del 1943, per arrivare al D-Day e alla liberazione di Parigi del 1944, l’invasione in Germania con i parà americani del 1945, il viaggio in Russia del 1947, fino alla fondazione ufficiale dello stato di Israele del 1948 e suo ultimo incarico di guerra in Indocina del 1954. Il progetto espositivo presentato a Bassano è frutto della collaborazione tra i Musei Civici – Assessorato alla Cultura di Bassano del Grappa e la Casa dei Tre Oci di Venezia, specializzata sulla fotografia dei grandi maestri : da Elliott Erwitt a Sebastião Salgado, da Gianni Berengo Gardin a Helmut Newton fino a DavidLaChapelle – (la mostra Lost+Found è visitabile fino al 10 settembre 2017) e produzioni proprie, dalla collettiva Sguardo di donna al lavoro di Ferdinando Scianna sul ghetto ebraico di Venezia. «Più di una ragione - spiega Chiara Casarin – mi ha indotto a credere in questo progetto. Innanzitutto il protagonista, Robert Capa, che con i suoi scatti di guerra può, in questo delicato momento storico, toccare le corde e rappresentare per immagini i timori di ciascuno di noi. Un occhio sensibile e sfrontato allo stesso tempo che può insegnare a guardare il mondo in modo diverso. Una seconda ragione riguarda la città di Bassano del Grappa dove la manifestazione Bassano Fotografia, giunta alla sua quinta edizione, prosegue un’importante attività di promozione dei talenti ed è un fondamentale contesto territoriale per una retrospettiva di valore internazionale. La terza, ma non ultima ragione, è il Museo Civico di Bassano del Grappa dove le strategie di valorizzazione del patrimonio si innestano nella programmazione di mostre su temi e autori che abbiano lasciato un segno nella storia dell’ultimo secolo». ...